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Trento e dintorni: dove il tempo rallenta

  • Immagine del redattore: Antonella
    Antonella
  • 14 giu
  • Tempo di lettura: 3 min

Aggiornamento: 19 giu

Ci sono città che sussurrano e altre che riflettono. Trento è una di quelle che pensano. Non rumorosamente, non in modo astratto. Ma con la profondità limpida di chi ha imparato a restare saldo anche sotto la neve.


Passeggiando per il centro storico, il passo si fa lento senza accorgersene. Ogni palazzo affrescato racconta una scena, ogni portico custodisce silenzi. E la pietra chiara delle vie sembra riflettere non solo la luce, ma anche la memoria. Trento è fatta per chi ama osservare i dettagli: un battente in ferro battuto, un balcone di gerani, un riflesso nel selciato bagnato.

La Cattedrale di San Vigilio, in piazza Duomo, domina come una madre antica, severa e tenera al tempo stesso. È proprio qui che nel Cinquecento si riunirono i padri del Concilio di Trento, evento chiave della Controriforma e della storia dell’Europa moderna. All’ombra del campanile, tutto sembra ancora vibrare di quell’eco solenne.


Poco lontano, il Castello del Buonconsiglio veglia da secoli sulla città. Al suo interno, il Ciclo dei Mesi nella Torre dell’Aquila è un capolavoro gotico che racconta la vita medievale attraverso lo scorrere del tempo: un calendario dipinto di emozioni, dettagli agricoli e nobili passatempi, tra neve, vendemmie e falò.


Per chi ama la scienza e l’architettura contemporanea, il MUSE – Museo delle Scienze progettato da Renzo Piano, è una tappa imprescindibile. Un museo vivo, luminoso, in dialogo con le Dolomiti sullo sfondo, dove la conoscenza si fa esperienza immersiva.


Trento sa di aria buona e carta stampata. Di libri letti vicino alla finestra, mentre fuori il cielo cambia umore. Sa di legno e neve, di vin brulè e mostre d’arte. Sa di rigore e di poesia, come certe persone che si aprono solo quando sei pronto ad ascoltare davvero.


E poi c’è il cibo, che qui unisce l’anima alpina a quella mediterranea: i canederli nel brodo fumante, lo strudel che profuma di mele, cannella e memoria, i formaggi stagionati con lentezza, i salumi affumicati con cura. Ogni tavola parla di tradizioni tramandate con rispetto. I vini? Straordinari. Dal profumato Müller-Thurgau delle valli alte, al Teroldego Rotaliano, vino rosso scuro che sa di terra e radici. E tra le produzioni più caratteristiche, le mele della Val di Non, il miele d’altura, e le erbe officinali raccolte in silenzio.


Per chi ha tempo e voglia di esplorare, Trento è anche punto di partenza perfetto per alcune gite fuori porta:


Lago di Toblino, a mezz’ora dalla città, con il suo castello da fiaba affacciato sull’acqua, circondato da canneti e leggende.

Santuario di San Romedio, arroccato su uno sperone di roccia, raggiungibile anche a piedi da Sanzeno, lungo un sentiero scavato nella montagna.

Val di Cembra, terra di vigneti terrazzati e camminate solitarie tra il verde e il silenzio.

Monte Bondone, d’inverno regno dello sci, d’estate balcone fiorito sul mondo.

– E per gli amanti della spiritualità e dell’arte: Pieve di San Lorenzo a Vigo Meano o il cammino verso l’eremo di San Colombano, incastonato nella roccia.


Sopra tutto, la città è vegliata dalle montagne. Presenze silenziose, alte, gentili e vigili. Camminando lungo l’Adige, o salendo verso le colline che la circondano, si ha la sensazione che qui il tempo si prenda il suo tempo. E che anche tu, finalmente, possa fare lo stesso.


📍Trento è per chi ama i luoghi che non si esibiscono, ma che lasciano traccia. Trento è per chi cerca una bellezza che si concede solo a chi guarda con attenzione.

🌿 Per chi ama scoprire il cuore vivo dei luoghi, la zona di Trento offre anche esperienze autentiche tra sapori e saperi: si possono visitare cantine enologiche storiche e contemporanee immerse nei vigneti della Piana Rotaliana o della Val di Cembra, degustare i prodotti freschi delle latterie sociali trentine, scoprire il profumo intenso e dorato dei mieli d’alta quota presso apicoltori locali, o lasciarsi guidare tra distillati e profumi nelle piccole distillerie che custodiscono l’arte antica della grappa. E per chi ama le piante, ci sono anche aziende agricole specializzate in erbe officinali, dove si coltiva bellezza e salute con mani pazienti e sapere antico. Sono luoghi dove il tempo rallenta e si impara, in silenzio, ad ascoltare la terra.

-Antonella di Scelgo l'Italia-

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