Passato il caldo infernale di queste settimane oggi concludiamo il piccolo percorso al Sestiere Santa Croce. Le cose da vedere e da scoprire sono moltissime, noi vi abbiamo suggerito un percorso , ma lungo il vostro tragitto farete sicuramente altre scoperte interessanti...
Ci eravamo lasciati a PALAZZO TRON (Calle Tron 1957), sulla nuova mappa il punto A, e da qui ci rimettiamo in cammino
B - PALAZZO AGNUSDIO (Fondamenta Pesaro 2060)
Il Palazzo Agnusdio è così chiamato non per il nome della omonima famiglia che si estinse anni prima, ma per una scultura dell’Agnus Dei posta sulla facciata insieme ad una pentafora ornata magnificamente con i simboli dei quattro Evangelisti: l’aquila, il leone, l’uomo e il bue.
C - FONDAMENTA DELLE GRUE
A Fondamenta delle Grue troviamo una formella veneto-bizantina del XIII secolo che raffigura due pavoni e un’aquila che becca la testa a un leone che corre. Probabilmente i due pavoni furono scambiati per due gru e da lì il nome dato alla Fondamenta.
D - CHIESA DI SANTA MARIA MATER DOMINI
La chiesa di Santa Maria Mater Domini, sconosciuta al turismo di massa, possiede un capolavoro del Tintoretto, la scoperta della Croce che rappresenta il ritrovamento della croce di Cristo da parte di Elena la madre dell’Imperatore Costantino.
E - IL LEONE GRATTATO DI CA’ ZANE
Nel 1310 Bajamonte Tiepolo ordì una congiura contro il potere dei Dogi che finì con la repressione dei congiurati. Il potere dogale, a monito della sua supremazia, fece scolpire sulle case dei congiurati un leone di San Marco. Uno di questi è posto a Ca’ Zane in Campo Santa Maria Mater Domini e in altri nove posti. Il leone di Ca’ Zane è grattato perché i proprietari di casa, appena hanno potuto, lo hanno rimosso.
F - IL PONTE DELLE TETTE (Rio Terà delle Carampane)
Fin dalla meta del ‘300 la prostituzione a Venezia veniva esercitata dapprima in una specifica località detta Castelletto, successivamente in tutta la città fino a quando le autorità esasperate dalle modalità poco decorose con cui veniva esercitata la professione, le prostitute furono relegate in case che la città aveva ricevuto in eredità dalla famiglia Rampini il cui palazzo originario era appunto Ca’ Rampini. Da qui le particolari abitanti di tali case furono denominate “carampane” come sinonimo di prostitute. In fondo a Rio Terà delle Carampane, per andare in Ca’ dell’Agnello, troviamo il ponte delle Tette, così denominato in quanto le prostitute qui dovevano mostrare le proprie grazie. Tale obbligo fu introdotto dalle autorità per contrastare la diffusione nel ‘500 delle pratiche omosessuali provenienti in città dall’Oriente.
Qui si conclude il nostro piccolo percorso del Sestiere di Santa Croce. Noi abbiamo proseguito e abbiamo "sconfinato" a San Polo, ma questa è un'altra storia che magari vi racconteremo in un altro post.
- Antonella - Scelgo l'Italia -
P.S.: due foto di questo post, non sono di mia proprietà. Nello specifico quella della Chiesa di Santa Maria Mater Domini e quella del Ponte delle tette entrambe opere fotografiche di Didier Descouens. (Sbadatamente ho irrimediabilmente cancellato una delle cartelle di immagini di Venezia Santa Croce...buon motivo per rifare il tour... ;-)
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