Un gioiello unico, creato in una terra ancora più unica: l’Abruzzo. Oggi vogliamo parlarvi della “Presentosa d’Abruzzo”. Il suggerimento ci arriva da un’amica di origini abruzzesi, che dopo aver fatto un’incursione sul blog ed averne compreso il fine e lo scopo, ha pensato che sarebbe stato interessante parlare di uno dei gioielli più tipici e famosi della tradizione orafa abruzzese.
“Portava agli orecchi due grevi cerchi d’oro e sul petto la presentosa: una grande stella di filigrana con in mezzo due cuori”, così la descrive Gabriele D’Annunzio nella sua opera del 1894 “Il trionfo della morte”. Simbolo di fedeltà e di amore eterno, sarà proprio lui il primo a renderla famosa, anche se le sue origini sono quasi sicuramente molto più antiche. Fonti storiche attestano l’esistenza di questo gioiello a partire dal Settecento. In quell’epoca, i principali centri di produzione erano Agnone (fino al 1811 facente parte del territorio abruzzese), Pescocostanzo e Guardiagrele. In seguito la produzione si diffuse a L'Aquila, Sulmona, e Scanno. Questo gioiello, inoltre, veniva realizzato anche in alcuni centri dell’Italia meridionale, soprattutto nell’area campana e nel territorio pugliese del Gargano. Molto probabilmente tale diffusione venne favorita dal fenomeno della transumanza: la migrazione stagionale che i pastori abruzzesi effettuavano in questi territori, già in epoca preromana. Compare spesso tra i beni delle spose all’inizio dell’800 e la sua diffusione nel territorio abruzzese si allarga a macchia d’olio, dove si consolida la tradizione di accompagnare i momenti più importanti della vita di una donna con il dono della “Presentosa”.
Per quanto riguarda il significato del nome aleggia un po' di mistero: sarebbe una commistione tra “dono, presente” e “presunzione femminile”, entrambi derivanti dal dialetto abruzzese. Ma com’è fatta la presentosa? E’ un ciondolo in oro a basso titolo (a compensare lo scarso valore dell’oro c’era la lavorazione in filigrana), o in argento, con triangoli disposti a stella. Al centro del cerchio c’è un simbolo che ogni orafo ambiva ed ambisce a differenziare per rendere uniche le proprie creazioni . Anche i simboli stessi cambiano in base alla motivazione per la quale la presentosa viene donata: due cuori legati da una falce di luna sono simboli di amore e felicità, con una nave al centro come augurio di una nuova vita felice viene regalata dal padre della futura sposa, in quella della prima Comunione c’è la colomba dello Spirito Santo... Abbiamo visto , però, anche altri simboli, che potrete scoprire voi stessi...
Una piccola curiosità, che rende bene l’idea dell’importanza di questo gioiello: in occasione del G8 a L’Aquila nel 2009 la regione Abruzzo ha donato 25 “Presentose”, preparate da un orafo e scultore aquilano per l'occasione, ai capi di Stato e di governo e alle loro consorti come pegno d’amore per l’Abruzzo. L'unicità di questo gioiello, che viene prodotto in botteghe orafe artigiane, è di basilare importanza e di grande valore, soprattutto se facciamo riferimento alla società nella quale viviamo e siamo immersi, fatta di omologazione e oggetti prodotti in serie. Una gita in questi territori bellissimi potrà essere l’occasione per farvi regalare o regalarvi un gioiello unico, un’eccellenza degli artigiani orafi abruzzesi. E sarà l'occasione per scoprire le tante eccellenze d'Abruzzo, tra percorsi enogastronomici, culturali, d'arte e paesaggistici.
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