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La Madonna dell'Acero e l'Appennino tosco-emiliano

Riprendiamo il viaggio con la nostra Raffaella e la sua Harley-Davidson. Percorrendo le strade e i tornanti dell'Appennino tosco-emiliano si possono fare scoperte inaspettate...


Io amo l' estate, ma ammetto che talvolta il caldo e l' afa dei mesi estivi possano essere insopportabili ed è in giornate così che il desiderio di evadere diviene incalzante. In genere la meta più gettonata è il mare , ma quando si abita in città come Bologna, la fuga potrebbe essere sinonimo di Appennino .

Qualche giorno fa ero proprio annoiata, così mi sono organizzata una gita alla volta delle Cascate del Dardagna. La moto è una grande compagna di viaggio, ma non nascondo che viaggiare d'agosto, percorrendo strade assolate, è un po' pesante, ma in questo caso no, poiché la via per raggiungere le Cascate è la stessa che si percorre per la stazione sciistica del Corno alle Scale, dunque alberi, ombra e tanti tornanti. Volendo ci si può fermare per un caffè a Porretta terme , un paesino grazioso praticamente al confine con Pistoia, rinomato per le sue acque termali, ma non solo e da qui, per gli amanti del genere, è possibile partire per escursioni immersi nella lussureggiante vegetazione dei boschi. Il paesino offre la possibilità di curiosare in piccole botteghe di artigianato che fanno assaporare meglio l'atmosfera del luogo montano, ma se ancora non ci si vuol fermare la tappa successiva potrebbe essere Lizzano in Belvedere, altro delizioso paesino. Inutile dire che la cucina da queste parti è molto gustosa, almeno dai profumi che si sentono, io purtroppo non posso darvi indicazioni, poiché da celiaca per me i ristoranti sono chimere.

Man mano che si sale la strada si fa sempre più stretta , ripida e con morbide curve. Pare di entrare in una galleria naturale, il cielo scompare sostituito da una verde coltre di rami tesi al cielo che si baciano sospinti dal vento. Il profumo di resina è intenso. Imprivvisamente ci si ritrova in un' altra dimensione fatta di ricordi infantili, fate , elfi , boschi incantati. Come detto la mia meta erano le cascate, ma prima di arrivare mi sono imbattuta in qualcosa di inaspettato. Dalla strada ho notato molte auto parcheggiate e tanta gente, ho pensato di essere arrivata, in realtà non era così. Ho parcheggiato e chiesto lumi, un gentile turista mi ha spiegato che le cascate si trovavano a mezzo km più su e che ora mi trovavo sul suolo santo della Chiesa della Madonna dell'Acero, senza che io gli ponessi la domanda mi ha indicato la direzione per raggiungerla e si è accomiatato.

La chiesa pare creata da più casette contigue, molto umile, in perfetta armonia con il bosco circostante. Il sagrato è un grande prato dove i visitatori si possono fermare e consumare pasti su tavoli di legno. La costruzione della chiesa nasce da una leggenda che narra di due pastorelli, uno dei quali sordomuto dalla nascita, sorpresi da una tempesta di neve in piena estate. I fanciulli trovarono riparo presso un acero e qui furono avvolti da una luce che precedette la visione della Madonna. Il primo miracolo avvenne proprio allora, infatti il pastorello sordomuto ebbe il dono dell'udito e della voce. L' acero dove apparve la Madonna fu inglobato nell'abside della chiesa e da allora ebbe inizio la venerazione . Il luogo, a prescindere dall'essere o meno fedeli , induce al raccoglimento , consente di prendere una tregua da pensieri materiali e offre al visitatore la possibilità di ritrovare sé stesso o più semplicemente un po' di pace interiore e di rilassarsi .

Sono rimasta un po' qui , a godermi del benessere del luogo per poi ripartire alla volta delle cascate. A questo punto mi sento di dare un suggerimento a tutti coloro che vorranno organizzare questa gita, partite con l'attrezzatura adatta, soprattutto le scarpe, altrimenti farete la mia stessa fine; niente visita alle cascate.


Che dire , nella vita c'è sempre una ragione per tutto, forse io non dovevo vedere le cascate ma piuttosto entrare nella Chiesetta dell'Acero, chissà, fatto sta che sono risalita in moto ed ho ripreso la via di casa. È stata comunque una bellissima gita!


Grazie Raffaella, l'autunno ci aspetta come dice qualcuno con "nuove mete e nuovi paesaggi"

- Good luck dallo staff di Scego l'Italia -

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