Due giorni nel Lazio – Viaggio olfattivo tra pietre, incenso e basilico.
- Antonella
- 24 mag
- Tempo di lettura: 3 min
Aggiornamento: 26 mag
Ci sono viaggi che si fanno con un trolley. E altri che bastano un naso curioso, due giorni liberi e la voglia di lasciarsi sorprendere. Benvenuti nel Lazio che si annusa. Un piccolo tour tra città e natura, con tappe a misura di profumo (e di cuore).
Giorno 1 – Roma, quando profuma di silenzio (e di fritto)
Mattina – Aventino e Giardino degli Aranci
Sveglia presto. Roma al mattino è un regalo che pochi si fanno: Roma all'alba è una poesia che non ha bisogno di parole. Sul colle Aventino, cammini tra alberi d’arancio che profumano di buccia e segreti, come una lettera dimenticata in un cassetto. Poco più in là, nella Basilica paleocristiana di Santa Sabina, c’è ancora odore di incenso e silenzio buono. Qui l’aria sa di preghiera anche se non credi. E' un profumo che consola e non fa domande.
Pranzo – Trastevere (dove il profumo del cibo è già una benedizione)
Trastevere ha l'aria piena di basilico, mentuccia, vino e storie che si raccontano a bassa voce. Lasciati guidare dal naso: carciofi fritti che profumano di festa? Pasta alla gricia? Pane caldo al sesamo e olio buono? Trastevere ha il profumo dei pranzi della domenica, anche di mercoledì. E ogni vicolo profuma un po’ di glicine, di bucato appena steso al sole e delle erbe che crescono dove nessuno guarda, in cortili nascosti dove ci sono ancora vasi con erbe aromatiche tramandate da nonne silenziose.
Pomeriggio – Orto Botanico
Una meraviglia nascosta. Appena entri, la città resta fuori e senti che l'aria cambia. Ti accolgono felci giganti, fiori antichi, il profumo dolce delle serre tropicali; ogni passo è un profumo diverso. C’è anche un giardino giapponese dove l’aria sa di bambù e sogni lontani. Perfetto per perdersi con grazia e annusare il mondo in un'ora.
Sera – Pernottamento a Tivoli (35 km da Roma)
Parti al tramonto. La strada verso Tivoli è breve, ma piena di cielo. Tivoli ti accoglie con odore di camino acceso e vento sulle guance. Cerca una locanda con travi a vista, legno vero e magari qualche piatto con le erbe del posto. Il sonno arriverà facile, dopo una giornata piena di odori e bellezza.
Giorno 2 – Dove l’acqua canta e il tempo sussurra
Mattina – Villa d’Este, Tivoli
Un giardino da sogno, un capolavoro del giardino italiano, con fontane che parlano il linguaggio dell'acqua e fiori che profumano d’altri tempi tra grotte, giochi d'acqua, fontane zampillanti ovunque, musiche idrauliche. Annusa l’aria vicino all’acqua: c’è muschio, pietra, un’idea di poesia. E mentre cammini, potresti sentire il profumo di una rosa che non c’è, ma è lì, fidati. Qui ogni zampillo ha un ricordo, ogni petalo ha un'epoca. Alcune fontane erano state pensate per "spruzzare" anche profumo durante le maestose feste rinascimentali.
Pranzo – In viaggio verso Subiaco (40 km)
Si scende tra i colli, si passa tra curve e meraviglie, panorami che sembrano un film italiano degli anni '60. Fermati dove ti senti ispirato. Pane, formaggio, magari un piatto di gnocchi con il sugo di cinghiale. Anche l’appetito vuole i suoi profumi. Respira il bosco ancora prima di arrivarci: lì ci cresce, anche, la mentuccia romana più aromatica del Lazio. (chiedine un mazzetto alla cuoca: sicuramente sorridendo te ne farà dono. E quando sarai a casa mettila in un infuso con miele: profumerà naso, gola e pensieri...)
Pomeriggio – Monastero di San Benedetto, Subiaco
Ultima tappa. La più silenziosa. Che non si dimentica. Il monastero è scavato nella roccia e nell’anima. Odora di incenso, legno, cera, libri antichi, roccia umida. E di qualcosa che consola senza parlare. Fuori, il bosco profuma di lauro e silenzio liquido. Qui si respira un tipo di pace che è un ritorno a sé stessi.
In due giorni hai annusato più emozioni che in un mese intero. Perché il Lazio non si fotografa soltanto. Si ascolta col naso. E certe fragranze, una volta incontrate, si ricordano meglio dei nomi delle vie.

-Buon viaggio! Antonella di Scelgo l'Italia-
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