Un profumo di te alla menta marocchina pervade lo studio in cui accogliamo la nostra writer e blogger LorellaC. Sappiamo che lei ama molto questi sapori e questi profumi quindi abbiamo deciso di accoglierla al meglio, regalandole un attimo di ristoro rinfrescante e profumato. Ma non perdiamo tempo, il racconto della "sua" Milano preme....
Milano. C'ero stata da bambina in visita a parenti e da ragazza per concorsi. Non mi diceva nulla, la trovavo grigia, brutta e mi faceva anche un po' paura. Qualche anno fa ci sono tornata con un'amica in occasione di una mostra a Palazzo Reale e quella che ho visto non era più la Milano dei miei ricordi lontani. Di brutto e grigio non vedevo nulla. Anzi. Appena scesa dal treno, la stazione di Milano Centrale con quel suo stile così particolare mi è piaciuta subito ed è stato allora che è cominciata la mia “riscoperta” della città. Da quella volta ci sono tornata spesso e ogni volta ne scopro un pezzetto. Per me una città è uno stato d'animo e io come mi sento a Milano non mi sono mai sentita da nessuna parte. Viva a 360 gradi. Perché Milano sa sorprenderti. Sempre. Perché è ricca di stimoli. Si sente la vita che preme da ogni parte e non c'è niente di più bello che scoprire i suoi angoli più nascosti. Perché la sua è una bellezza segreta che chiede solo di essere scoperta. Ci sono tante cose che amo di Milano ma la scoperta più bella, fatta per caso navigando in internet, è stata quella del “circuito delle case museo”. Ne fanno parte Il museo Bagatti Valsecchi, il Museo Poldi Pezzoli, Villa Necchi Campiglio e Casa Museo Boschi Di Stefano. Le ultime due hanno in comune l'architetto della borghesia milanese Piero Portaluppi che le progettò negli anni '30 del 900. Le ho visitate tutte e quattro e ognuna mi ha lasciato un'emozione diversa. Ma devo dire che le ultime due mi hanno regalato qualcosa in più. Non mi era mai capitato di vedere case museo della prima metà del 900 con mobili, arredi e molto altro tutto d'epoca. Oltre alle opere d'arte naturalmente.
Oggi voglio raccontarvi della Casa Museo Boschi Di Stefano che sta vivendo un momento non facile. Decido di raccontarvi qualcosa che mi è rimasto nel cuore e scopro che il comune di Milano ha messo in vendita un appartamento al terzo piano di questo palazzo perché “con l'arte non si mangia”. Non è un discorso politico il mio, ma una realtà italiana che non ha colore e mi crea un grande disagio. In tanti si sono mobilitati per salvarlo, ma questo è un altro discorso....
Ma adesso parliamo di questo luogo che davvero merita una visita: la Casa Museo Boschi Di Stefano situata a Milano quasi in centro città. Il palazzo in cui è situata è un capolavoro degli anni '30 del 900 dell'architetto Piero Portaluppi e al suo interno, precisamente al secondo piano dell'edificio, troviamo la Casa Museo.
Ricordo la scala così particolare e la gentilezza del personale del Tci che tiene aperta la casa gratuitamente e ti accoglie all'ingresso di un appartamento che va al di là di ogni immaginazione. Entrando si è letteralmente catapultati in un tempo che è rimasto quello dei coniugi Antonio Boschi e Marieda Di Stefano. E subito un bel ritratto della padrona di casa ha attirato la mia attenzione. E poi attraverso diversi ambienti con arredi d'epoca (non sempre della casa ma comunque del periodo) capolavori dell'arte italiana della prima metà del 900 e non solo. Cito qualche artista giusto per far comprendere il valore di questa collezione: Umberto Boccioni, Massimo Campigli, Carlo Carrà, Lucio Fontana, Giorgio De Chirico, Alberto Savinio, Giorgio Morandi, Filippo De Pisis, Virgilio Guidi, Arturo Martini, Mario Sironi, Aligi Sassu...
Da sinistra: ritratto di Marieda Di Stefano, Nudo sulla spiaggia di Giorgio De Chirico, La lettrice di Piero Marussig, Isola di San Giorgio di Umberto Lilloni,
Ricordo che non sapevo nemmeno da che parte guardare tante erano le opere d'arte in ogni ambiente! Ho visto quadri di grande fascino,il bagno bello come una spa, porte a vetri che sembravano opere d'arte, un pianoforte a coda e un divano con poltrone ricoperti di un tessuto che mi ha fatto pensare subito a Missoni... Se oggi possiamo ammirare questa meraviglia è perché negli anni '70 i coniugi cedettero al Comune il palazzo ad un prezzo di favore. La Casa Museo, situata al secondo piano dello stabile, è visitabile dal 2003 e oggi ospita solo una piccola parte delle opere che i coniugi collezionisti hanno ceduto al comune di Milano con l'unico impegno di esporla al pubblico. E oggi quello stesso comune pensa di vendere l'appartamento al terzo piano dello stabile per “far cassa” invece di usarlo per ampliare lo spazio espositivo per la collezione di cui tanta parte non può essere esposta... Ma con l'arte non si mangia giusto? Scusate la polemica, ma come dicevo, tutto questo mi mi ferisce.
Solo un appunto in mezzo a tanta meraviglia e alla gentilezza del personale del Tci. La casa museo è segnalata davvero male, spero che chi di dovere si attivi presto. Fate un salto alla Casa Museo Boschi Di Stefano la prossima volta che andrete a Milano, ne vale davvero la pena (ed è pure gratis!)
Dire che siamo rimasti affascinati dal suo racconto è limitante... i fotografi dello staff si sono già mobilitati per un tour in questa Milano che si è dischiusa tra le parole del racconto di Lorella. Siamo pronti a pianificare una nuova visita insieme a lei... avremo tanto da fotografare e raccontare per voi...
Qualche informazione: Casa Museo Boschi Di Stefano, via Giorgio Jan 15 Milano - Ingresso dal martedì alla domenica dalle 10.00 alle 18.00 Chiusura 1 gennaio, 1 maggio, 15 agosto, 25 dicembre
Mezzi pubblici per raggiungerla: MM1 Lima, Tram 33, Bus 60
- Buona Milano dallo staff di Scelgo l'Italia -
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